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CBD per cani e gatti

CBD per cani e gatti: rivoluzione o rischio? La verità sull’olio di cannabidiolo per i nostri amici a quattro zampe

Quando mia cugina mi ha raccontato di aver dato l’olio di CBD al suo golden retriever per l’artrite, la mia prima reazione è stata di totale scetticismo. “Ma dai, siamo sicuri che sia una buona idea?” le ho chiesto. Eppure, dopo aver visto il suo cane ritornare a correre al parco come non faceva da mesi, ho iniziato a pormi delle domande serie su questa sostanza che sta letteralmente rivoluzionando il mondo veterinario.

Il cannabidiolo (CBD) rappresenta oggi una delle frontiere più discusse nella medicina veterinaria. Estratto dalla canapa industriale, questo composto non psicoattivo sta conquistando sempre più proprietari di animali domestici, ma solleva anche interrogativi importanti sulla sicurezza e l’efficacia.

La crescita esplosiva del mercato

I numeri parlano chiaro: nel 2018 il mercato dei prodotti CBD per animali domestici valeva appena 32 milioni di dollari. Nel 2019? Boom: 400 milioni. E durante la pandemia del 2020, le vendite hanno raggiunto i 426 milioni di dollari. Una crescita che fa girare la testa e che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui concepiamo la salute dei nostri pet.

Non è solo una questione di mode passeggere. Dal 2019 al 2023, la percentuale di proprietari di animali che hanno sperimentato l’olio di CBD per cani e gatti è praticamente triplicata: dall’11% per i cani e 8% per i gatti nel 2019, fino al 29% di tutti i proprietari di animali domestici nel 2023. Dietro questi numeri ci sono storie reali di proprietari che cercano alternative per alleviare il dolore cronico dei loro compagni invecchiati, gestire l’ansia da separazione, o controllare episodi epilettici.

Il parere dei veterinari: sorprendentemente positivo

Quello che mi ha colpito di più, studiando questo argomento, è stato scoprire che la maggior parte dei veterinari con esperienza clinica nell’uso di prodotti a base di cannabis si dichiara favorevole. Un’indagine del Veterinary Information Network ha rivelato che il 79% dei veterinari considera il CBD “in qualche modo o molto utile” per il dolore cronico negli animali, mentre oltre il 62% lo ritiene efficace per gestire l’ansia.

Jeffrey Judkins, veterinario olistico dell’Animalkind Veterinarian Clinic, è particolarmente entusiasta: “Il CBD è 100% non tossico. Non si può andare in overdose. Potrebbe rendere gli animali sonnolenti, ma non c’è tossicità.” Judkins racconta di aver ridotto significativamente l’uso di farmaci narcotici per il dolore in un cane, sostituendoli con prodotti a base di cannabis e ottenendo risultati migliori con meno effetti collaterali.

Un altro studio pubblicato in Frontiers in Veterinary Science ha mostrato che l’82,2% dei veterinari concorda sul fatto che esistano usi medicinali dei prodotti CBD per cani da un punto di vista medico. Non male per una sostanza che fino a qualche anno fa era considerata tabù.

La ricerca scientifica: promettente ma ancora agli inizi

Gli studi clinici stanno iniziando a fornire dati concreti, anche se siamo ancora nelle fasi iniziali. Un trial clinico ha dimostrato che l’89% dei cani trattati con olio di CBD ha sperimentato una riduzione delle crisi epilettiche. Francamente, quando ho letto questo dato la prima volta, ho dovuto ricontrollare: 89% è una percentuale impressionante per qualsiasi trattamento medico.

I ricercatori della Cornell University hanno condotto uno studio in doppio cieco su cani con osteoartrite, scoprendo “una significativa diminuzione del dolore e un aumento dell’attività” con l’olio di CBD. E qui arriva la parte che mi tranquillizza di più: non sono stati osservati effetti collaterali dal trattamento con CBD.

Stephanie McGrath, neurologa al Colorado State University’s James L. Voss Veterinary Teaching Hospital, è entusiasta dei risultati preliminari: “Abbiamo visto una correlazione tra quanto erano alti i livelli di CBD in questi cani e quanto grande era la riduzione delle crisi. È davvero emozionante che forse possiamo iniziare a guardare al CBD in futuro come alternativa ai farmaci anticonvulsivi esistenti.”

Le testimonianze dei proprietari: storie di successo

Molti proprietari di animali domestici giurano sull’uso del CBD per trattare disturbi come ansia, dolore, problemi digestivi e infiammazioni. Le loro esperienze positive si riflettono nel mercato in crescita: l’industria è stata stimata a 400 milioni di dollari nel 2019 e potrebbe saltare a 1,7 miliardi entro il 2023.

Joshua Hartsel, chimico e CEO di Delta-9 Technologies, spiega il meccanismo: “Dato che tutti i mammiferi hanno un sistema endocannabinoide, gli stessi o simili benefici dei cannabinoidi trovati negli esseri umani possono essere applicati anche alla maggior parte delle specie veterinarie.” In effetti, le persone danno cannabis medicinale a animali domestici e da fattoria sin dal 1800.

Il lato oscuro: mancanza di regolamentazione

Qui arriviamo al punto dolente. Il mercato del CBD per animali è praticamente il Far West. La mancanza di regolamentazione significa che i proprietari di animali potrebbero acquistare CBD con ingredienti non elencati che sono potenzialmente tossici per i loro animali, come il THC. Gli esperti dicono che questi prodotti hanno bisogno di test per la presenza di metalli pesanti, pesticidi e THC.

“È davvero il Far West là fuori,” ammette S. David Moche, CEO di un’azienda di medicina veterinaria che vende prodotti CBD. I ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno scoperto che il 70% dei prodotti CBD analizzati non corrispondeva alla concentrazione elencata sull’etichetta, e il 21% dei campioni conteneva THC, nonostante non fosse indicato sull’etichetta.

La FDA è chiara: “Vogliamo sottolineare che la FDA non ha approvato la cannabis per alcun uso negli animali, e l’agenzia non può garantire la sicurezza o l’efficacia di questi prodotti.” Secondo la FDA, gli animali che ingeriscono cannabis potrebbero soffrire effetti collaterali negativi come “letargia, depressione, salivazione eccessiva, vomito, agitazione, tremori e convulsioni.”

L’evidenza scientifica: ancora insufficiente

La ricerca in questo settore è così nuova che nessuno sa gli impatti a lungo termine dell’uso di CBD negli animali da compagnia o quale sarebbe una dose efficace e sicura. Sue Lowum, veterinaria e professore associato all’Università del Minnesota, è scettica: “Non abbiamo semplicemente abbastanza informazioni in questo momento per trarre conclusioni legittime… non c’è garanzia che l’olio di CBD che acquistano sia sicuro o efficace.”

L’American Veterinary Medical Association è altrettanto prudente: “Mentre sono disponibili sia prodotti di marijuana che di canapa industriale, non sono stati determinati studi, dosi o usi nella medicina veterinaria… AVMA mette in guardia i proprietari di animali domestici contro l’uso di tali prodotti.”

I rischi dell’automedicazione

Un fenomeno chiamato “effetto placebo del caregiver” potrebbe portare i proprietari di animali a interpretare male la risposta dei loro animali al CBD. Questo potrebbe portare a sofferenza negli animali che avrebbero potuto essere aiutati da farmaci prescritti da veterinari con efficacia scientificamente provata.

Alex Avery, chirurgo veterinario e fondatore di Our Pets Health, spiega: “Poiché siamo così investiti nel nostro animale domestico, vogliamo davvero vederlo migliorare e probabilmente crediamo che il trattamento funzionerà… C’è un rischio reale che vedremo miglioramenti anche quando non ci sono.”

Il futuro: tra promesse e cautele

Molto di quello che sappiamo sul CBD terapeutico è specifico per gli esseri umani, e i suoi effetti sugli animali da compagnia potrebbero essere piuttosto diversi perché non lo metabolizzano allo stesso modo. Il CBD potrebbe anche causare interazioni pericolose con farmaci prescritti da un veterinario.

Personalmente, credo che siamo di fronte a una sostanza che potrebbe davvero rivoluzionare il trattamento di molte condizioni nei nostri animali domestici. Tuttavia, la mancanza di regolamentazione e la scarsità di studi a lungo termine mi rendono cauto.

Se stai considerando l’olio di CBD per il tuo cane o gatto, il mio consiglio è di parlarne sempre prima con il tuo veterinario di fiducia. Cerca prodotti di aziende affidabili che forniscano analisi di laboratorio complete e inizia sempre con dosi molto basse per osservare la reazione del tuo animale.

Il CBD potrebbe essere la chiave per una vita migliore per i nostri compagni pelosi, ma come per ogni trattamento medico, la prudenza e la supervisione professionale rimangono essenziali. Dopotutto, i nostri animali dipendono da noi per fare le scelte giuste per la loro salute.

Gabriella Creaturini

Nutrizionista e appassionata di prodotti naturali.

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